In attesa di conoscere i volti di Cremonese-Sampdoria e Sassuolo-Verona, la serata dell’Olimpico di Roma ha consegnato al campionato una vera e propria corazzata. È il Napoli di Spalletti, trascinato da un Osimhen in formato XXL.
Il gol all’80’ è tutto ciò che un attaccante deve avere bene in mente quando vede la porta. Questione di istinto: una fucilata imparabile per Rui Patricio, seduto nell’ultima fila del pullman di José Mourinho.
Al di là di uno 0-0 che ci poteva stare, gli ospiti sono più propositivi e hanno una marcia in più dal punto di vista del gioco. Ciò che conta, il risultato finale, è l’esatta conseguenza di una partita seria, giocata con un unico obiettivo a prescindere dalle qualità degli avversari.
La stessa qualità l’ha messa in campo la Lazio a Bergamo contro l’Atalanta. Un risultato che può sorprendere ma che rispecchia la superiorità dei biancocelesti. Maurizio Sarri estrae dal cilindro un Felipe Anderson falso nueve e batte Gasp nel cuore del campo. Là dove i nerazzurri trovano solitamente il terreno più fertile per la costruzione delle proprie imprese. Una prova che dà lustro a un percorso fatto di gioco, automatismi e piacere di scendere in campo. Il calcio è gioco e divertimento, non dimentichiamocelo mai.
Riccardo Amato