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Il doppio errore dell’Inter di Inzaghi

Un altro brusco stop, un punto che sa di sconfitta. L’Inter di Simone Inzaghi non va oltre lo 0-0 contro una Samp quasi spacciata, costretta a navigare nei bassifondi della classifica di questa Serie A.

È vero, il Napoli sta viaggiando a un ritmo troppo elevato per le inseguitrici ma guai a rincorrere alibi. I nerazzurri hanno gettato la spugna troppo facilmente nella corsa al titolo. Gli errori sono da rintracciare in due momenti: il mercato e il campo.

Sì perché rinunciare all’estro e alle giocate di Paulo Dybala a favore di Lukaku e Correa si è rivelato un azzardo che non ti puoi permettere dopo aver perso lo scudetto a Bologna. Se il Napoli di Spalletti gioca sulle ali del ritmo e dell’imprevedibilità, l’Inter aspetta lo squillo di Lautaro seduta sul divano. Le famose giocate dei singoli che soltanto a volte possono portare punti pesanti.

E qui arriviamo alle responsabilità di Simone Inzaghi. Le tre punte mai, i tre dietro sempre. È una banalizzazione che fotografa un immobilismo tattico preoccupante. Ormai tutti conoscono i meccanismi di Calhanoglu e gli inserimenti di Dimarco.

L’ex tecnico della Lazio non ha saputo innovare quando le risorse e il mercato non potevano dare benzina alla macchina. Restano la Supercoppa vinta contro il Milan e un doppio binario Champions-Coppa Italia tutto da percorrere ma l’obiettivo principe era e resta soltanto uno. Quello scudetto perso tra incertezze e mancanza di coraggio.

Riccardo Amato

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