“Mourinho è la Roma perchè della Roma condivide l’ambizione, la personalità, lo spirito e quella modernità ancorata nella tradizione di un passato glorioso che è un incentivo e non un appagamento”. Basterebbero queste parole per sintetizzare la carriera di un grande allenatore, quelle dosate da Stefano Barbetta.
Studiare Mourinho, comprenderne provocazioni, smorfie e gesti, è un po’ come tradurre un’opera antica. Conosci l’autore, lo stile e le tecniche. Tuttavia rimani sorpreso. Un po’ come è successo nell’ultima fase della carriera dello Special One. “Le ultime destinazioni si sono rivelate non adatte al personaggio. Ma la Roma è un’altra cosa”.
L’immagine di un gladiatore 2.0 che esalta se stesso e l’arena, Mourinho capopopolo, condottiero e volto di un moto impetuoso. In campo e fuori. “Il tecnico portoghese non può considerarsi semplicemente allenatore, ma psicologo, illusionista, manipolatore”. I termini “prostituzione intellettuale”, “zero titoli”; gli attacchi continui agli avversari per sentirsi vivi e in lotta con il mondo. Una strategia comunicativa efficace e vincente.
Un vincente che non ha bisogno della vittoria a tutti i costi. Anche quando la sua squadra perde, Mourinho ha vinto. “Pensa se dovesse vincere la Coppa Italia con la Roma, che cosa accadrebbe?”. Parliamoci chiaro. L’obiettivo della Roma di Mourinho sarà probabilmente un posto Champions, sullo sfondo l’ipotesi di un trofeo “minore”.
Dopo Fabio Capello a Roma nessuno è riuscito a portare risultati di rilievo, abbinando pragmatismo e catalizzando le attenzioni. Nasce anche da questi presupposti la scelta del personaggio sportivo più amato (e odiato) del calcio del duemila. Roma ha bisogno di vincere e di riconquistare quel rispetto e quella sana arroganza che soltanto i numeri uno sfoggiano con eleganza.
Quel sorrisetto ironico che sa di provocazione, quel “tutti contro tutti” che riempie l’aria come il rumore dei nemici. Mourinho accentratore, catalizzatore e scudo contro le critiche, persino quelle interne. E se dovesse fallire? “Non avrebbe problemi ad ammettere che a sbagliare sono stati gli altri, coloro che lo hanno scelto”. Una psicologia inversa che sa ammaliare e disturbare chi lotta come te per gli stessi obiettivi.
Mourinho andrà a compensare le possibili lacune dei Friedkin, alla prima esperienza nel mondo del calcio. “Un uomo troppo intelligente per giocare le carte sbagliate. La strategia di comunicazione e l’abilità di spostare l’attenzione dalla squadra ad un nuovo problema: è arte”. Che sia una domanda piccata in conferenza stampa o un gol da realizzare, poco conta.
“La Roma ha già vinto”. La notizia dell’approdo nella Capitale del tecnico portoghese ha fatto schizzare alle stelle i numeri social della squadra giallorossa e non solo. Un grande acquisto per tutta la Serie A, improvvisamente terra promessa e di nuovo appetibile per i grandi nomi dello sport.
Per ritrovata mentalità, storia e trofei, la Roma lotterà per le posizioni più alte della classifica. Questione di coraggio, rispetto e quella sana arroganza di chi ha vinto e sa che, comunque vada, la storia l’ha già scritta.
Riccardo Amato
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La copertina del libro di Stefano Barbetta, “Il vangelo secondo Mourinho”