La storia di Erminio Russo

Esiste ancora un calcio di valori e di umanità? Assolutamente sì. Un rettangolo verde che non riesce a contenere questa passione straripante. Una metafora della vita, un’oasi felice dove tutto è possibile e ogni sacrifico ha un senso.

È la storia di Erminio Russo, allenatore dell’U17 della Sampdoria. Un club glorioso appartenente a un territorio particolare. Un luogo dove stringere legami personali oltre che professionali, crescere, confrontarsi e cambiare spesso idea per il bene del gruppo.

La passione, il coraggio e le idee ti permettono in due anni non solo di far crescere giocatori ma creare un’identità forte, giocarsela contro tutto e tutti e immaginare un futuro ancora più luminoso. Quando poi subentrano alcune difficoltà la parola d’ordine diventa resilienza. Ci si scopre persone migliori e più forti. Ogni minaccia diventa un’opportunità.

Con determinazione e ferrea volontà nessun traguardo diventa impossibile. La maglia più bella del mondo è proprio lì, piegata con ordine, sulla panchina dello spogliatoio. La battaglia sta per iniziare, i ragazzi sono pronti a dare tutto per una città, un popolo e una tifoseria che sanno regalare grandi emozioni. La Sampdoria è prima di tutto coraggio e senso di appartenenza, dal ragazzino che sogna la Serie A fino a chi lo stadio Marassi lo conosce bene.

Mister Russo si è messo a disposizione della società, ha messo il NOI davanti all’io e ora costruisce il suo futuro. Il lavoro sempre al centro, una dedizione totale e la sensibilità di chi il calcio lo conosce bene. La prossima sfida è sempre la più importante. In questo sport tutto corre così veloce da sentirsi travolti dalle emozioni e non riuscire a fermare il tempo.

Anche se non lo vedo (siamo al telefono) sento la grande emozione di un tecnico che ha dato tutto se stesso per la causa e ha sentito una grande responsabilità. Far parte della storia blucerchiata non è per tutti e la speranza è che questo possa rappresentare soltanto l’inizio di una grande cavalcata INSIEME.

Il calcio a volte dà e altre toglie ma come nelle grandi famiglie, la porta è sempre aperta e prima o poi si trova sempre il sentiero che indica la via di casa. Il borsone è pronto e l’ansia è positiva. È arrivato il momento di rivivere quell’adrenalina.

Riccardo Amato 

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