Il turno di Champions League appena concluso ha rinvigorito menti e gambe delle squadre italiane impegnate. Solo Atalanta e Milan possono recriminare, anche se i rispettivi avversari si sono rivelati di ottimo livello e hanno dato filo da torcere. Se per i rossoneri il cammino europeo è compromesso, i nerazzurri di Bergamo possono credere in un approdo agli ottavi.
LA DEA RIPRESA DA CR7
Parlano giustamente tutti di Cristiano Ronaldo e della sua doppietta al Gewiss Stadium. Giocare contro il fuoriclasse portoghese è come partire sempre sotto di un gol. Anche quando tocca meno palloni, è sempre decisivo. Tutto vero. Tuttavia ripensando alla prestazione quasi perfetta della Dea, scelgo Duván Zapata come simbolo di questa meravigliosa squadra. L’attaccante accostato all’Inter questa estate per il dopo Lukaku è veramente cresciuto ed è giusto inserirlo tra i top nel ruolo. Forza fisica, tenacia, determinazione e sacrificio sono le qualità dell’attaccante nerazzurro e di una squadra che esprime un calcio di alto livello da anni. La squadra più europea tra le italiane alla quale manca probabilmente qualche innesto di livello superiore. Come migliorare questa squadra? Non è facile spiegare a un giocatore cosa significa giocare per l’Atalanta e in fondo è questa la favola. Porsi sempre nuovi limiti e cercare di superarli. Lanciare calciatori promettenti scartati da molte altre big. Due parole per Mister Gasperini. Questi 180 minuti hanno dimostrato la bontà del suo lavoro e delle sue scelte. In giro per l’Europa qualcuno inizierà ad imitarlo.
DYBALA OLTRE PLATINI
Dybala supera Platini e prende per mano la sua Juventus. Gli ottavi di finale di Champions League sono realtà. La Joya lotta, gioca a tutto campo ed è la star della serata europea. Il suo atteggiamento da leader dovrà contagiare un gruppo alla ricerca di punti anche in campionato. Intanto il primo obiettivo stagionale è stato raggiunto. È come se il rendimento di questa squadra oscillasse con le motivazioni. Quattro su quattro in Champions, zero punti nelle ultime due in Serie A contro Sassuolo e Verona. Questione psicologica? Può darsi. La crescita esponenziale di alcuni interpreti come Locatelli e Morata, unita alla solidità difensiva sono i prossimi step per certificare la rinascita bianconera.
L’INTER È VIVA
Un’Inter ordinata e determinata a portare a casa la vittoria compie un altro importante passo verso la qualificazione agli ottavi di Champions League. A differenza delle ultime due stagioni l’Inter è padrona del suo destino in Europa e ha ancora margini di miglioramento. A secco Dzeko e Lautaro (sfortunato l’argentino che colpisce un palo) ci pensano gli insostituibili Brozovic e Skriniar a sbloccare la situazione di stallo. Una partita che così semplice non era. Barella è ovunque, da sottolineare la prova di un Vidal sugli scudi facilitato dai ritmi non forsennati della partita. I nerazzurri disputano una buona prova e aspettano i progressi di Dumfries a destra. Intanto Inzaghi riscopre una rosa di quantità e qualità. Non c’è tempo di festeggiare perché tra poche ore sarà derby contro il Milan.
Riccardo Amato