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La Juve si aggrappa alla Champions

“Voglio trovare un senso a questa storia, anche se questa storia, un senso non ce l’ha”. Avrebbe commentato così Vasco Rossi l’intervento di Cuadrado su Perisic e un po’ tutta la partita tra Juventus e Inter. Il derby d’Italia non ha tradito le attese e ci ha tenuto incollati allo schermo nonostante i nerazzurri avessero già conquistato lo scudetto. Il match è stato vibrante e divertente. La Juventus supera l’Inter nel punteggio e tiene vivo quel disperato bisogno di Champions. Quei milioni che aiuterebbero una ricostruzione che partirà tra una settimana, dopo aver scoperto se questa stagione porterà con sé un secondo trofeo, la Coppa Italia.

Calvarese è il man of the match. Per distacco. Quando l’arbitro è protagonista, non è mai una bella notizia. Tre rigori, almeno due generosi, cartellini a caso e un match condizionato dall’inizio alla fine. Il peso delle decisioni allo Juventus Stadium, la posta in palio per i padroni di casa e un debutto nella partita delle partite non sono attenuanti. Il fischietto di Teramo dovrà aspettare un bel po’ di tempo prima di rivedere il suo nome affiancato ai grandi eventi sportivi. Prima condanna la Juventus, poi la premia. Fortunatamente il titolo è stato già assegnato.

L’Inter alla fine la gioca questa partita, lo dicono la classifica e una nuova mentalità. Trattasi pur sempre di un impegno ufficiale contro i rivali di sempre. Pirlo gioca il suo ultimo derby d’Italia e la sua squadra è per buona parte della prima frazione volenterosa. Il vantaggio è meritato. Cristiano Ronaldo segna su rigore (in realtà Handanovic glielo aveva anche preso ma i suoi compagni non hanno la stessa idea) e Cuadrado è decisivo ancora una volta. Il suo tiro in porta è l’espressione di tutta la rabbia e la frustrazione accumulate in 37 partite.

I bianconeri mostrano nella vittoria tutti i propri limiti. Gioco lento e prevedibile, proposta accademica e mai fantasiosa, l’unica vera stella è in ombra e dietro il migliore è ancora Chiellini, che a 36 anni guida con ferocia la difesa. L’irruenza di De Ligt può costare cara, il rendimento di Rabiot e Bentancur è sempre destinato a calare con il passare dei minuti. Insomma sono tanti i grattacapi e le lacune non solo per competere per la Champions ma soprattutto per provare a riconquistare uno scudetto ora al centro della maglia nerazzurra.

Si è parlato (e tanto) delle ristrettezze economiche dell’Inter. I dubbi restano, ma affrontare le difficoltà da campioni d’Italia sarà sicuramente meno faticoso rispetto al pianificare la nuova stagione con addosso le scorie di quella appena passata. Il risultato finale non deve ingannare: l’Inter ha un futuro, la Juventus deve costruirlo. Il calcio è il presente, impossibile e inutile pensare ai prossimi anni. Nel calcio italiano le soluzioni bisogna trovarle subito.

Piccola divagazione. Mercoledì sera si giocherà Atalanta – Juventus, finale di Coppa Italia. Il trofeo vale molto soprattutto per i bergamaschi, che per la terza stagione di fila si sono assicurati un posto nell’Europa che conta. Quando si parla di gioco e di risultati, il modello da ammirare resta quello della famiglia Percassi.

Come ammesso dallo stesso Gasperini, il divario economico tra la Dea e l’Inter resta. Se il calcio continuerà a procedere nella direzione del “più spendi meno spendi”, i prossimi tornei potrebbero assumere una piega diversa. Questo campionato ci ha ricordato che contano soprattutto le idee e le competenze. Dipende dalle scelte di oggi e di domani. Ancora una settimana e calerà il sipario su uno dei campionati più equilibrati e appassionanti degli ultimi anni.

Riccardo Amato

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