Non ce la prenderemo con il povero Bellanova né avanzeremo una tesi a favore di Asllani. L’Inter ieri sera non ci è piaciuta. Punto. E menomale che bisognava festeggiare il trionfo in Supercoppa.
Proprio come a Monza, l’Inter crea e poi distrugge. Grande con i grandi, piccola contro le piccole. Con tutto il rispetto per un Empoli che gioca bene a calcio e sfoggia i talenti di domani.
La serata disordinata dell’Inter inizia con il rosso a Skriniar. Una ingenuità figlia delle voci di mercato? Può darsi.
I nerazzurri hanno dei problemi che vanno oltre i singoli. Mancano continuità e carattere, ingredienti essenziali per tenere il passo di un Napoli che viaggia oltre i limiti di velocità. E invece cosa è successo?
Simone Inzaghi ha delle responsabilità e altrettanti meriti. Ciò che emerge però dalle prestazioni di Lautaro e compagni è una preoccupante fragilità difensiva. Concedere un gol a partita è una tassa che dà fastidio e complica i piani verso giorni migliori.
La morale di questa fredda fine di gennaio è presto detta. Inzaghi può mettere nel mirino la Coppa Italia (attenzione però a questa Atalanta) e sperare in una serata prestigiosa in Champions contro il Porto.
Lo step per diventare grandi è stato rimandato un’altra volta. Problemi di testa? Mercato nemico più che moltiplicatore di talento e occasioni? La stagione interista ha già preso una piega che in pochi si sarebbero aspettati.
Riccardo Amato