Non si può proprio fare a meno di partire da una data. Il 26 maggio 2021 sarà ricordato da milioni di tifosi e appassionati come una delle tappe più incredibili della storia recente del calcio italiano. Tre addii, tutti insieme, che riguardano le tre squadre più titolate d’Italia. L’Inter saluta Antonio Conte a pochi giorni dalla festa scudetto; il Milan e Donnarumma prendono strade diverse, mentre la Juventus ufficializza il divorzio da Fabio Paratici. E ora che succederà?
Le avvisaglie in casa Inter c’erano state, eccome. Pensare però a un tecnico fresco campione d’Italia al passo d’addio restava la soluzione più improbabile. Il calcio ci smentisce ancora una volta e, se possibile, ci tiene incollati ancora di più alla sua vetrina. Il fiato sospeso dei tifosi che vedono andar via i propri beniamini è lo stesso degli addetti ai lavori che devono ripartire da zero. Questa volta non sembra essere una questione di quattrini, piuttosto di obiettivi e di step di crescita. La parola ridimensionamento non è mai piaciuta a Conte, che ogniqualvolta ha fiutato una cattiva aria, ha salutato la società di turno. Conte va, l’Inter resta? Il rischio che i giocatori più affezionati al tecnico leccese possano manifestare un mal di pancia è ora più che mai concreto.
In casa Milan è successo ciò che in tanti si aspettavano. E qui i soldi contano eccome. La società non ha ceduto ad alcun ricatto e ha dimostrato con i fatti di poter fare a meno del suo uomo simbolo. Altro che riconoscenza, altro che bandiere o sogni di gloria. L’unica perplessità riguarda il sostituto del portierone della Nazionale italiana. Un possibile approdo alla Juventus, oasi felice per le operazioni targate Raiola, infiammerebbe la vicenda e un campionato che si preannuncia già scoppiettante. Una brutta storia e un punto di contatto con la vicenda Conte-Inter. Salutarsi subito dopo una festa è una vera e propria pugnalata alle spalle.
La rivoluzione in casa bianconera partirà dal custode della stanza del potere. Fabio Paratici paga una stagione infausta dal punto di vista sportivo (nessuno crede alla storia dei due trofei conquistati su quattro), iniziata con alcune scelte discutibili. I rapporti in dirigenza si erano deteriorati da tempo, il probabile ritorno di Max Allegri sulla panchina bianconera sarebbe legato a doppio filo con l’uscita dell’ormai ex dirigente bianconero. La questione Cristiano Ronaldo potrebbe meritare un approfondimento nelle prossime puntate.
Segnali di un calcio che cambia e che deve rinnovarsi. Se aggiungiamo poi la questione Inzaghi (cosa fatta il rinnovo con la Lazio) e le panchine girevoli di Spalletti e Gattuso, l’immagine del calcio italiano muta completamente. Nuovi equilibri, sette squadre che ripartono da zero (o quasi) e l’augurio che il prossimo torneo possa esprimere tutto lo spettacolo che la gente merita. Il cambiamento porta con sé nuovi stimoli e sicuro entusiasmo, cavalchiamolo insieme!
Il 26 maggio 2021 rimarrà quella tappa indimenticabile nel giro più lungo e tortuoso: quello che porta alla sostenibilità. Il calcio va rivisto, i bilanci in rosso devono pesare come sconfitte per tutti, le scelte (e i milioni) devono rispecchiare la salute e le reali possibilità dei club. Solo così il campionato italiano riacquisterà valore, appeal e competitività. È arrivato il momento di compiere scelte concrete.
Riccardo Amato