Il direttore del Quotidiano Sportivo Enzo Bucchioni è consapevole delle difficoltà italiane nel mondo della comunicazione ma non si arrende. I nuovi mezzi tecnologici possono anche essere considerati diversamente, devono trasformarsi in risorse.
“Il mondo della carta stampata è stato prosciugato dalla crisi”. Le premesse non sono certo esaltanti per chi volesse entrare in una qualsiasi redazione. Esistono margini per ripartire e migliorare le condizioni attuali? Certamente sì: “Dal 1982 (passaggio dal piombo al pc, ndr) in poi il giornalista ha dovuto fare i conti con un cambiamento tecnologico. L’informazione sotto forma di carta stampata pare avere meno appeal adesso ma non ci sarà un’estinzione. In USA i giornali vendono molto…”. Perché non sperare in un futuro migliore?
La realtà descritta dal direttore Bucchioni è nota a molti, forse non a tutti. La Nazione, Il resto del Carlino e Il Giorno rappresentano una squadra vincente, con vendite giornaliere inferiori soltanto a quotidiani come Repubblica e Corriere della Sera. Nonostante il QS non abbia la versione cartacea, tutte le abitudini tipiche di una redazione trovano spazio e confronto ogni giorno.
“La giornata è scandita da alcuni impegni fissi: in mattinata, tramite video conferenza, la redazione analizza il prodotto appena uscito in edicola, interrogandosi sul possibile interesse suscitato nel lettore. Nel corso del pomeriggio si sintetizza il lavoro svolto in mattinata, avvalendosi del sostegno delle agenzie (ANSA in primis) per arricchire i contenuti che troveranno i lettori nelle edizioni successive. Il briefing delle 19 può essere sfruttato per imprevisti o ultim’ora. In tarda serata si conclude il tutto”. Il flusso costante di informazioni e notizie è regolato da 3 canali: giornalisti, agenzie e siti Internet. Ma quale sarà il futuro della carta stampata? “Sopravviverà se ognuno di noi riuscirà a creare immagini permanenti, descrivendo una realtà colma di particolari”.
Riccardo Amato – dall’archivio maggio 2013