Il documentario di Dazn ripercorre un pezzo di storia rossonera che fa bene al calcio italiano.
Un gruppo di amici e i loro ricordi
Maldini, Ambrosini, Nesta, Gattuso, Inzaghi e Pirlo si ritrovano nel loro salotto preferito: lo stadio San Siro a Milano. Una musica di sottofondo e la voglia di accarezzare dolci ricordi. Il sapore della vittoria, a distanza di anni, è sempre lo stesso. Il suo corpo e gusto migliorano come un buon vino.
Uomini straordinari
Il tempo e quindi la storia hanno permesso a questi atleti di diventare leggende, simboli di un calcio che non esiste più. Certi valori presenti nello spogliatoio di una grande squadra come strumenti imprescindibili nella corsa al successo. Il peso della responsabilità e l’impegno profuso in ogni singolo allenamento per trasformare abitudini normali in gesta straordinarie.
La calma apparente di Carlo Ancelotti e il segreto della semplicità
Il caos calmo di un tecnico che ha da sempre avuto un feeling speciale con i suoi giocatori e col successo. Chi meglio di Carlo Ancelotti ci può spiegare l’avvicinamento alla vittoria? La gestione dei momenti di crisi o di esaltazione, la componente umana che si sta riscoprendo sempre di più anche nello sport. Un calcio che rispecchia il piacere di stare insieme.
Il talento
Quando il formidabile trequartista lusitano Rui Costa decise di partire perché Kakà era più forte di lui o quando il meno abile ha indicato la strada al giovane dai colpi migliori. Il talento è presto diventato un dono al servizio del collettivo. L’estensione sul campo di una ferrea volontà: diventare il club più titolato al mondo. Anche le amichevoli andavano vinte e se non succedeva, ai piani alti qualcuno sobbalzava dalla sedia.
L’abitudine alla vittoria
In campo scendono sempre i giocatori ma è spesso il contesto a fare la differenza. Un club vince prima di tutto fuori dal campo. Il Milan dei primi anni 2000 era già una società all’avanguardia, attenta a soddisfare ogni piccola esigenza di staff e calciatori, pronta a fornire immediate risposte nei momenti di difficoltà.
Le crisi
Sembra assurdo persino pensarlo ma spesso i grandi successi potevano trasformarsi in un nulla di fatto. Le più grandi imprese sono nate per caso o grazie a eventi fortunati. La dinastia Maldini, ad esempio, ha conosciuto più volte la parola sconfitta; Carlo Ancelotti è stato messo in discussione più volte nell’arco di una carriera da maestro della panchina; Pippo Inzaghi è stato spesso scelto per istinto e si è rivelato sempre decisivo.
Esistono diversi fattori che conducono alla vittoria ma il segreto è un altro ed è figlio di un calcio che non esiste più. “Stavamo bene insieme”. Il gruppo più del singolo, l’esempio prima del risultato personale. Il sacrificio come collante tra il “Sarebbe potuto accadere” e il “Siamo stati straordinari”. Quel Milan di campioni ha portato in alto il nome del calcio italiano, ricordandoci ancora una volta quanto sia importante restare fedeli al proprio credo.
Riccardo Amato