Questa mattina sul mio blog è tempo di parlare di calcio con una persona ricca di esperienza. Giuseppe D’Aniello ricopre solo formalmente il ruolo di Segretario Generale della US Triestina Calcio 1918, perché il suo sguardo e le sue azioni vanno ben al di là di una semplice funzione organizzativa. Cerchiamo di conoscere meglio una delle realtà più importanti per storia e tradizione del panorama sportivo nazionale, con l’augurio che il meglio debba ancora arrivare.
Quali esperienze di vita e di calcio ricorda come più significative per il suo percorso e a che punto considera arrivata la sua carriera? “Nasco come “dirigente sportivo” nel settore giovanile del Napoli del secondo anno dell’era De Laurentiis sotto l’egida del DS Pierpaolo Marino (un riferimento per me, umanamente e professionalmente parlando) per poi ricoprire ruoli di Direzione Generale e Gestionale (amministrativa ed organizzativa) in Serie C a Lecco (per quattro anni), in Serie B a Varese (5 anni); un anno a Teramo come Amministratore Delegato e poi dal 2016 alla Triestina, dalla serie D ad oggi come Direttore Gestionale. Se dovessi scegliere il momento più significativo della mia carriera direi quello vissuto nel 2012 con il sogno Serie A svanito (nella finale play off Varese – Sampdoria persa) grazie al quale siamo arrivati ad un passo dal…Paradiso”.
Il progetto Triestina: ambizioni e prospettive per il futuro. “Lavoro con Mauro Milanese dai tempi del Varese (appunto dal 2011, da 10 anni) e siamo partiti insieme dalla Serie D: questa piazza per blasone, storia, stadio e ambizioni merita come minimo la Serie cadetta e sono sicuro che prima o poi approderemo sui grandi palcoscenici. Lo meritano la città, la tifoseria e soprattutto il duo costituito da Milanese e dal nostro presidente Biasin per i costanti investimenti intrapresi”
Un commento al percorso della prima squadra. Come vede Pillon? È il tecnico giusto? Quali giocatori dovremo osservare con maggiore attenzione? “Pillon è un allenatore di esperienza e di grande spessore umano e professionale, siamo sicuri che il percorso intrapreso con lui ci porterà a grandi traguardi. Stiamo crescendo tanto con lui ed anche la squadra, partita dopo partita, sta acquisendo quella mentalità di grande gruppo”.
Le propongo un paragone: la sua figura, quella del Segretario Generale, rispetto a quella del Direttore Sportivo. Come siete organizzati all’interno della società e come sta cambiando il calcio in questo senso? “Ricopro un ruolo più ampio di quello di Segretario Generale, bensì quello di Direttore dell’Area Gestionale, che comprende quello amministrativo, organizzativo ed appunto gestionale a 360 gradi, rispecchiando l’altra faccia della medaglia rappresentata dall’Area Tecnica in capo a Mauro Milanese”.
Dalla scrivania al campo. Che tipo di calciatore cerca la Triestina? Come opera la vostra rete di scouting? “Giocare a Trieste in uno stadio del genere e davanti a 5 mila persone non è facile e quindi qualsiasi profilo di calciatore, giovane o meno, deve avere innanzitutto spiccate qualità di temperamento unite alle doti tecnico – tattiche. La rete di scouting coordinata da Ivan Zampaglione ci consente di monitorare il territorio nazionale ed internazionale in maniera capillare alla ricerca di profili adatti, da Triestina appunto”.
Qual è il rapporto con la città di Trieste e la tifoseria? “Direi un rapporto idilliaco. Ci sono sempre vicini, nel bene e nel male, facendoci sentire davvero mai soli. Il rapporto di stima e rispetto è reciproco anche perché loro percepiscono davvero la serietà del progetto e le grandi ambizioni del Club”.
Riccardo Amato